I negozi temporanei come nuova strategia di marketing per contrastare il momento difficile dell’economia: risparmio e creazione di un evento sono le leve che ne decretano il successo.
Ma cosa sono i temporary shop?
“Si tratta di negozi con un periodo di apertura limitato e prestabilito che può variare dai pochi giorni a diverse settimane,spesso con tanto di countdown a vista a scandire ore, minuti e secondi che mancano alla chiusura. Il fenomeno, nato nel 2003 in Gran Bretagna, si è diffuso successivamente nella Grande Mela ed è sbarcato in Italia nel 2007, riscuotendo enorme successo.
Il segreto?
Secondo gli psicologi sarebbe merito di un meccanismo di ansia, propulsore di curiosità che spingerebbe shopping addict, ma non solo, a correre a visitare lo shop, a prescindere che poi si acquisti o meno il prodotto, rilasciando inconsciamente un feedback positivo al brand. Secondo gli uomini del marketing che ne tessono le lodi, il gioco forza risiederebbe tutto nella sensazione, varcando la soglia di questi store a tempo, di partecipazione ad un vero e proprio evento unico e inedito.”
“Lo scopo del Temporary shop è lo stesso di quello di una tradizionale campagna pubblicitaria, ma l’effetto finale è quello di dare la sensazione di partecipazione ad un vero e proprio evento. In Italia alcuni esempi se ne possono vedere a Milano. Queste strategie fanno pensare ad un adeguamento della pubblicità offline ai principi dell’online, eventi del genere infatti sono facili da quantificare così come la pubblicità su Internet e magari hanno un investimento minore procurando un’efficacia maggiore proprio come il Web.”
In italiano la parola “Temporary Shop” si traduce con “Esercizi di vicinato temporanei” e a questi sono assimilate anche quelle bancarelle che vediamo durante le feste patronali… il concetto è lo stesso: le bancarelle sono autorizzate a vendere solo per il periodo della festa… e quindi sono dei negozi a tempo determinato… Mancano solo del countdown, presente nelle vetrine dei fashion temporary shop. (VIA)